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Villa d'Este Tivoli Prov. di Roma.
Villa d’Este, capolavoro del giardino italiano e inserita nella lista UNESCO del patrimonio mondiale, con l’impressionante concentrazione di fontane, ninfei, grotte, giochi d’acqua e musiche idrauliche costituisce un modello più volte emulato nei giardini europei del manierismo e del barocco.
Il giardino va per di più considerato nello straordinario contesto paesaggistico, artistico e storico di Tivoli, che presenta sia i resti prestigiosi di ville antiche come Villa Adriana, sia un territorio ricco di forre , caverne e cascate, simbolo di una guerra millenaria tra pietra e acque. Le imponenti costruzioni e le terrazze sopra terrazze fanno pensare ai Giardini pensili di Babilonia, una delle meraviglie del mondo antico, mentre l’adduzione delle acque, con un acquedotto e un traforo sotto la città, rievoca la sapienza ingegneresca dei romani.
Il cardinale Ippolito II d’Este, dopo le delusioni per la mancata elezione pontificia, fece rivivere qui i fasti delle corti di Ferrara, Roma e Fointanebleau e rinascere la magnificenza di Villa Adriana. Governatore di Tivoli dal 1550, carezzò subito l’idea di realizzare un giardino nel pendio dirupato della “Valle gaudente”, ma soltanto dopo il 1560 si chiarì il programma architettonico e iconologico della Villa, ideato dal pittore-archeologo-architetto Pirro Ligorio e realizzato dall’architetto di corte Alberto Galvani.
Parco dei Mostri di Bomarzo
Il parco dei Mostri di Bomarzo fu ideato dall'architetto Pirro Ligorio (completò San Pietro dopo la morte di Michelangelo e realizzò Villa d'Este a Tivoli) su commisione del Principe Pier Francesco Orsini detto Vicino "sol per sfogare il core" rotto per la morte della moglie Giulia Farnese.
Il parco nacque nel 1552 come "Villa delle meraviglie" per essere un'opera unica al mondo.
Poi un lungo oblio fino al 1954 quando il Parco dei Mostri venne acquistato dal Sig. Giovanni Bettini che, con amorevole cura lo ha gestito.
La visita al parco si snoda su una serie di tappe tra la mitologia ed il fantasy.
Noi ne abbiamo individuate 24 anche se nel parco ne sono presenti molte di più.
Si ringrazia Il Sig. Giovanni Bettini autore della "Guida al Parco dei Mostri" da noi utilizzata per prima visitare e poi scrivere questo piccolo sito.
Ed ora iniziamo la visita alla fantastica ed onirica ....
Calcata prov. di Viterbo
La realtà culturale si è invece ulteriormente arricchita quando, dalla fine degli anni '70, agli originari abitanti del Centro Storico sono subentrati gli attuali.
Proveniendo da tutta l'Italia e da tutto il mondo, attratti dalla natura e dai saperi dei vecchi abitanti, che con quella natura erano vissuti in equilibrio fino a pochi anni prima, i nuovi hanno dato vita, nel Centro Storico e fuori, a decine di iniziative contribuendo così a dare nuovo impulso al paese.
La città di Innsbruck.
La città storicamente fu colonia romana e poi sede degli Asburgo del Tirolo nel 14° e 15° secolo. Tra i monumenti vi sono la chiesa barocca di San Giacomo, il palazzetto del Goldenes Dachl del Cinquecento, la Hofkirche e il bellissimo palazzo imperiale.
Mentre Innsbruck gode di una fama mondiale come città congressuale, sportiva e culturale, i suoi abitanti godono di una qualità abitativa e di vita fra le più elevate d'Europa. E ciò per una buona ragione; qui si incontrano in un unico luogo un paesaggio naturale e culturale estremamente variegato, un mix che dona l'opportunità di vivere sotto tanti punti di vista dei momenti davvero emozionanti.
Che si tratti della Coppa del mondo di salto con gli sci, della "Estate della danza", del Festival autunnale o della grande Festa di Capodanno "Bergsilvester", Innsbruck è una città di cui innamorarsi, ed offre quel qualcosa in più per gran parte dell'anno.
E, last but not least, essa offre un sistema di trasporto pubblico molto efficiente, sufficienti parcheggi coperti, un'ampia rete di piste ciclabili ed una vastissima selezione di locali e di negozi.
Fonti storiche originate da varie scoperte archeologiche hanno evidenziato che l’insediamento nell’area di Innsbruck esisteva già durante l’Età della Pietra.
Intorno all’anno 15 a.c. l’impero Romano si estese lungo la regione centrale alpina e quella ai piedi delle Alpi nella provincia della Raetia.
La fortificazione militare di Veldidena (attualmente nell’area di Wilten) fu infatti costruita dai Romani intorno al 15 a.C., all’altezza della confluenza tra la strada dal Brennero e la valle dell’Inn.
L’aerea intorno a Innsbruck divenne importante in termini di strategia logistica-militare e come maggiore collegamento tra il nord e il sud europeo attraverso le Alpi.
Più tardi Innsbruck fu sotto il governo dei duchi di Andechs i quali portarono una notevole autonomia e potere politico alla regione.
Nel 1239 Innsbruck divenne una vera e propria cittadina, un decennio prima che il Conte Alberto III iniziasse a prenderne il controllo (unitamente a tutta la vallata del Tirolo) e due secoli prima che la città fosse proclamata capitale della regione del Tirolo, nel 1429.
I secoli XV e XVI sono conosciuti in Innsbruck come gli ‘anni d’oro’ essendoci stato un notevole sviluppo finanziario e culturale, da ricondursi in parte alla capacità organizzativa dell’Imperatore Maximilian I, lo stesso che fece erigere il cosiddetto ‘Tetto d’Oro-il Golden Dachl’, una bellissima facciata di un palazzo d'epoca superbamente decorata, oggi simbolo della cittadina.
Durante i secoli successivi e sino al XVIII secolo, l’architettura della città venne fortemente influenzata dagli stili delle famiglie Türing e Gumpp, mentre l’imperatrice Maria Teresa fece costruire gli splendidi palazzi di Hofburg e il Triumphpforte.
Durante le guerre napoleoniche il Tirolo venne ceduto alla Baviera. Solo dopo la battaglia di ‘Berg Isel’ la città fu liberata per un breve periodo da tale dominio, grazie alla guida militare e poi amministrativa di Andreas Hofer, l’eroe tirolese.
Nel 1809 Innsbruck fu ri-dominata dalla governo della Baviera sino al 1814 anno in cui fu restituita all’Austria attraverso il Congresso di Vienna.
Durante la fine del XIX secolo la città subì le ripercussioni della rivoluzione industriale, si svilupparono i trasporti, e l’apertura e la ri-modernizzazione del passo del Brennero nel 1884 portarono un ulteriore sviluppo in termini di comunicazioni in Europa.
Durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale, Innsbruck segue le sorti storiche dell’Austria, che nel 1938 fu annessa alla Germania Nazista, venendo pesantemente bombardata tra il 1943 e il 1945.
Il periodo del dopo-guerra vide Innsbruck vivere eventi fondamentali per la sua ripresa economica, turistica ed urbanistica, in particolare un evento da citare in tal senso sono le famose Olimpiadi Invernali del 1964.