Giancarlo e Katia Sposi

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martedì 29 dicembre 2015

Un museo di presepi

Girovagando per la città di Palermo in cerca di presepi da vedere e fotografare, mi sono imbattuto in un vero e proprio museo di presepi privato, ma aperto a tutti in quanto si trova in una chiesa in periferia di Palermo nel quartiere Falsomiele che conta circa 25.000 abitanti, presso la Parrocchia di Santa Caterina da Siena. L'idea nasce dal Parroco Don Nicasio Lo Bue che da circa diciannove anni, colleziona, raccoglie, e custodisce gelosamente tutta una serie di presepi bambinelli e altro raffigurante la sacra famiglia, da tutto il mondo.
Don Nicasio Lo Bue
Il Parroco Don Nicasio, nasce a Palermo e dopo gli studi filosofici e teologici, riceve l'Ordinazione Presbiterale nel dicembre del 1996 direttamente dalle mani del Cardinale S. De Giorgi, Arcivescovo di Palermo. Dopo aver insegnato Religione Cattolica nelle scuole, viene nominato Parroco a Villabate nella Parrocchia del Sacro Cuore di Gesù e, da tre anni Parroco della comunità parrocchiale di Santa Caterina da Siena. Da circa due anni mette a disposizione dei parrocchiani la possibilità di fruire della sua collezione di presepi che sono circa trecento (...) non li ho più contati (...) ci racconta Don Nicasio, passione che gli viene trasmessa da Padre Mario Cassata  Parroco di Lercara Friddi. Si possono ammirare, in una abside posta lateralmente all'altare, una moltitudine di presepi di vario genere realizzati con diversi materiali, alcuni ambientati nei vari monumenti principali ( la cattedrale di Palermo, il colosseo di Roma ) altri composti in un'ostrica, dentro un seme di zucca, (che ci vuole la lente di ingrandimento per poterlo ammirare, che prontamente Don Nicasio ci fornisce, ) persino dentro una buccia di pistacchio, altri realizzati in legno, in cera, in stoffa, con il rame, insomma una varietà di materiali che sono unici nel loro genere.

 





 Vi sono anche pezzi di rilievo artistico del '700, altri realizzati in ceramica o con materiale povero, a volte il bambinello vieno posto dentro degli oggetti impensabili, insomma una varietà di presepi unici nel loro genere che fa di questa " mostra " un qualcosa di veramente bello da ammirare e da contemplare, che gratifica il lavoro svolto nottetempo da Don Nicasio per non sottrarre tempo prezioso all'attività pastorale da Parroco, che ringrazio sentitamente per il tempo che mi ha dedicato e della disponibilità  per la realizzazione del presente reportage.

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 Vista dell'altare maggiore
Vista laterale con sullo sfondo il piccolo museo

giovedì 10 dicembre 2015

Museo dell'acciuga

Nella borgata marinara di Aspra, una frazione di Bagheria in provincia di Palermo, esiste una realtà unica nel suo genere, il "Museo dell'Acciuga". Creato da i fratelli Girolamo e Michelangelo Balistreri per non far dimenticare la tradizione della pesca, tra foto d'epoca conchiglie lampare e pezzi di barche dipinte da vari artisti, viene raccontata la storia del "salaro" cioè colui che mette sotto sale le acciughe, promuovendo il proprio territorio e il mare con il suo prezioso pesce azzurro.

  
Il museo conosciuto a Roma, Parigi, Londra, Berlino, Tokyo, New York, Sidney, non è quasi sicuramente conosciuto dagli abitanti limitrofi al luogo, e ogni anno viene visitato a titolo interamente gratuito da scolaresche, studenti universitari, turisti, autorità e personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo. Non vive di finanziamenti Regionali o Statali, ma grazie alla passione dei fratelli Balistreri che sin dal 1947 sono riusciti a creare una realtà imprenditoriale per la conservazione dell'acciuga continuando la tradizione di famiglia del nonno Battista, pescatore che conoscendo i segreti del mare, è riuscito a far conoscere il prodotto in Spagna in America, e avviando una azienda di conserve ittiche che oggi con la sua fabbrica di 4000 mq si avvale di una manodopera altamente qualificata.

 
 Foto d'epoca della vecchia fabbrica

Il successo dell'iniziativa è stato ampliato anche da trasmissioni televisive come Linea Blu, Sereno Variabile, Geo e Geo ecc. e Michelangelo, quando è in sede si mette a disposizione facendo da cicerone, recitando poesie, canzoni nel tempo, aneddoti unici, e il visitatore viene trasportato indietro nel tempo alla metà del novecento riscoprendo tradizioni ormai dimenticate e prossime all'estinzione.








Michelangelo Balistreri 



La guida ci mostra come veniva salato il barattolo di latta che veniva esportato e venduto nelle botteghe. Nei locali del museo, prossimo ad un allargamento per una continua richiesta di visite, http://citbagheria.it/museo-delle-acciughe-aspra/    si può ammirare una raccolta, dove pezzi di vecchie barche (le sardare) vengono ristrutturate decorate e dedicate ad artisti locali come Renato Guttuso e Ignazio Buttitta, alle vittime della mafia Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e le loro scorte, Padre Pino Puglisi, Rita Atria e altre personalità come Papa Karol Wojtyla, e qui si realizza la "Sard'Art" dove Michelangelo con la sua chitarra accompagnato dal musicista Francesco Maria Martorana, recita le sue poesie  http://www.balistrerimichelangelo.net/#Home%20page   facendo conoscere le bellezze di questa terra martoriata.

 Renato Guttuso e Ignazio Buttitta

 Falcone e Borsellino


 Giovanni Paolo II

Padre Pino Puglisi

banjo chitarra
chitarra acciuga

l'ampia sala di esibizione
Zona Sard'Art





L'acciuga vuole nuotare tre volte, nell'acqua, nell'olio e nel vino

Le sardare dove d'estate si possono fare escursioni in mare
" a putia ri pisci salati " 
la bottega del pesce salato
dove è possibile acquistare prodotti tipici locali a base di acciughe

Si ringraziano i Fratelli Balistreri per la disponibilità insieme alla nipote che ci ha raccontato la storia dell'acciuga in tutti i suoi risvolti di tradizione del mare. Cliccare sulle foto per ingrandirle.

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