Giancarlo e Katia Sposi

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martedì 21 aprile 2009

Piana degli Albanesi Hora e arbèresbèvet

Piana degli Albanesi (in albanese Hora e Arbëreshëvet; in siciliano Chiana), è un comune di 6.214 abitanti della provincia di Palermo. È la più popolata comunità arbëreshë della Sicilia e l'amministrazione comunale utilizza nei documenti ufficiali anche l'albanese, ai sensi della vigente legislazione italiana sulle minoranze linguistiche.

Piana degli Albanesi venne fondata nel 1488 da un gruppo di esuli albanesi, in fuga dall' Albania sotto la spinta dell'avanzata turca nei territori balcanici e in seguito alla capitolazione di Giorgio Castriota Skanderbeg.

Nel corso dei secoli gli abitanti di Piana hanno conservato le proprie radici culturali quali la lingua, le tradizioni e i costumi.

In principio il comune si chiamava "Piana dei Greci" a causa della lingua greca usata nel rito bizantino. Nel 1941 Mussolini ha cambiato il nome in "Piana degli Albanesi", cosa che gli abitanti avevano sempre voluto. In effetti in Arbëresh era già chiamata "Hora e Arbëreshëvet", nonostante in italiano si parlasse di "Piana dei Greci".

In oltre cinque secoli di permanenza degli arbëreshe in Sicilia, il costume tradizionale femminile ha subito diverse trasformazioni che rendono difficile ricostruirne le origini. Per poter risalire ai prototipi del costume si sono rivelate molto utili le fonti iconografiche (le stampe di Houel di Palazzo Adriano e di Vuiller) e archivistiche (atti dotali che ne documentano l'uso sin dal XVI secolo). Alla fine del '700 l'uso dell'abito tradizionale femminile é documentato a Palazzo Adriano. Non si hanno tuttavia elementi sufficienti per accertare se il costume di Piana abbia un'origine comune riferibile all'Albania dei secoli XV e XVI o alla terra di emigrazione.

Gli abiti, legati ai vari momenti della vita delle donne, dalla quotidianità al matrimonio, scandivano i ritmi della tradizione sociale del passato. Pur se tramandati di madre in figlia e conservati gelosamente, hanno perso il loro legame con gli eventi; non sono più abiti, ma costumi. La perdita progressiva di questo legame ebbe inizio dagli anni '20, quando la nuova moda europea introdusse vestiti pratici e leggeri.

Negli anni '30 e anni '40 cadde in disuso l'abito di mezza festa. Dopo il '40 le donne indossano i costumi tradizionali (eccetto quello giornaliero) solo in occasioni particolari, quali battesimi, matrimoni e soprattutto l'Epifania e la Pasqua. Solo l'abito nuziale ha conservato la propria specificità. La qualità della produzione, quasi ininterrotta, dei costumi, si deve alla grande abilità artigianale delle ricamatrici arbereshe nel trasformare la seta (mola), il velluto e l'oro (in fili, in lenticciole e in canatiglie) in raffinati e preziosi abiti usando il tombolo o il telaio o semplicemente l'ago, come si fa per la ricciatura a nido d'api della maniche della camicia e per i merletti a punto ad ago.

mercoledì 15 aprile 2009

Via crucis

La rappresentazione della "VIA CRUCIS" di Aspra, ridente frazione di Bagheria in provincia di Palermo, si svolge per le vie del paese coinvolgendo l'intera cittadinanza. Gli attori presi tra la gente comune svolgono il loro ruolo con serietà e professionalità da farli sembrare dei veri attori. La prima rappresentazione avvenne nel 1989 e da allora ogni anno si svolge regolarmente. I luoghi dove si svolge la rappresentazione della via crucis, sono curati con delle scenografie semplici ma efficaci, ed alcuni luoghi si prestano bene alla realizzazione delle scene. Giunta alla XX edizione, la rappresentazione è diventata un appuntamento molto atteso da tutto il paese. La realizzazione è curata dal dott. Salvatore Visconti al quale va un ringraziamento particolare, e che a permesso la ripresa fotografica delle scene.

Via Crucis

Via Crucis

Via Crucis

Via Crucis

Via crucis

Via Crucis

Via Crucis

sabato 11 aprile 2009

Auguri

TANTI AUGURI DI BUON COMPLEANNO PER


GIANCARLO



PAPA'

Auguri

BUONA PASQUA A TUTTI I LETTORI DEL BLOG



ARRIVEDERCI A PRESTO




ANGELO


martedì 7 aprile 2009

A Cinzia

TANTI AUGURI DI BUON COMPLEANNO DA TUTTI I TUOI COLLEGHI, CIAO A DOMANI.

Naro

Naro è una cittadina di circa 10.000 abitanti,situata a 600 m s.l.m. al centro di un fertile comprensorio, dove la natura offre un clima fresco e temperato e un paesaggio multicolore e solare. La città presenta un invidiabile patrimonio monumentale che affonda le radici nell'antichità: la leggenda narra che Naro fu l'antica Camico, città di Kokalo, re dei Sicani. Nel suo territorio esistono resti di insediamenti paelocristiani e ville romane. Secondo alcuni il nome di Naro potrebbe derivare dall'arabo Nahr, ossia fiume. Secondo altri si riferisce al nome del fiume Nar ( in Umbria ) o dal fiume Naron ( in Dalmazia ). Importante centro medievale, nel trecento la potente famiglia Chiaramonte fece costruire un imponente castello in pietra di tufo e dalla forma irregolare. Detto castello nel 1912 fu dichiarato monumento nazionale. La città, inoltre, presenta numerosi monumenti e chiese di notevole rilevanza barocca.

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