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L'arte del ferro
A pochi chilometri da Palermo, nella splendida cittadina delle settecentesche ville di Bagheria, città ricca di tradizioni culturali, popolari e patria di famosi artisti come il pittore Renato Guttuso, il poeta Ignazio Buttitta, il matematico Giuseppe Bagnera, il linguista Franco Lo Piparo, il giurista Francesco Scaduto, il fotografo Ferdinando Scianna, lo scultore Carlo Puleo, il regista Giuseppe Tornatore e tanti altri artisti di rilievo, del panorama artistico e artigianale, esiste una piccola esposizione d’arte moderna che coniuga l’arte del ferro con l’artigianato. Il maestro Benedetto Fricano nella sua piccola officina di periferia, dismessi i panni di fabbro tornitore, ha intrapreso una carriera “artistica” che sicuramente era innata nel suo estro di artista del ferro, realizzando delle vere e proprie opere d’arte, lavorando un elemento difficile come appunto il ferro, modellandolo con una semplicità unica e realizzando svariati oggetti comuni che ritroviamo nella quotidianità di ogni giorno.
Oltre a svariati oggetti artistici come, la mascotte dei mondiali di Italia ’90 “Ciao”, la Sicilia con le sue provincie, lo stemma della Trinacria, l’Italia, vari oggetti sacri e crocifissi, alari artistici per il camino, trasformando per l’appunto l’officina in un vero e proprio museo, sconosciuto ai più, ma che si prefigge lo scopo, di far conoscere l’arte del ferro alle future generazioni nella tradizione culturale.
Lavabo antico Particolare di croce
Ritornando a trovarlo dopo tanti anni di mia assenza da Bagheria, dove con le mie continue irruzioni fotografavo qualche sua realizzazione, ho visto che la sua vena artistica non si è esaurita con la pensione. Da qualche anno il maestro ha elaborato una nuova idea, realizzando varie miniature di cancelli che riproducono gli ingressi delle famose ville di Bagheria, come villa Valguarnera, villa Trabia, il Palazzo Butera, Palazzo Cutò, villa Cattolica, persino l’ingresso del duomo di Cefalù.
Piccoli gioiellini in
miniatura curati nei minimi particolari, oltre, a sculture astratte con un
proprio significato che il maestro ha voluto dare nella sua rappresentazione
artistica. Nella sua officina-museo si possono trovare anche degli oggetti che
servivano per la lavorazione del ferro molto antichi come un vecchio tornio, un
trapano a colonna del 1897 e una scultura realizzata attraverso la fusione
delle scintille da taglio, che credetemi, non ha nulla da invidiare alle opere
artistiche di qualche famoso scultore contemporaneo. Il maestro ha curato una
propria mostra presso il comune di Bagheria che ha riscosso un notevole
successo di pubblico, ma che come al solito succede, con le amministrazioni
pubbliche, lasciano il tempo che trovano se non sono poi supportate da una base
concreta, per la conoscenza artistica culturale del nostro immenso patrimonio
artistico.
Trapano a colonna Fusione delle scintille da taglio
Seguendo il link di seguito riportato, si possono vedere altre foto scattate dal fotografo Mauro D'Agati autore di vari libri fotografici e reportage per giornali come Panorama, Repubblica e foto fatte dal sottoscritto più modestamente.
https://photos.app.goo.gl/Kb5fKzyLrLiKoVJg9
sabato 19 febbraio 2022
domenica 13 febbraio 2022
Ciao Maestro
Quando scompare una persona è sempre un dispiacere, ma quando la persona è, oltre che un amico, una icona della fotografia, quale è stata la figura del maestro Nino Giordano, il rimpianto è tanto. Scompare una istituzione della fotografia, Nino è la fotografia, con la sua passione, la sua voglia di insegnare, trascinare e aggregare tutti giovani e meno giovani, allo scopo di fotografare e vivere per la fotografia. Un trascinatore unico, insieme alla moglie Maria Pia Coniglio nell'organizzare mostre; personali, collettive, battute fotografiche, nei vari comuni della Sicilia, corsi per i giovani universitari dell'Ersu dove ha prestato servizio negli anni passati e diretto il laboratorio fotografico. Oltre 450 mostre al suo attivo, numerosi reportage, libri fotografici e tanti altre iniziative, le principali come il ricordo del terremoto del Belice nel '68 e le vittime di mafia nei suoi scatti; scatti anche per il sociale come il libro realizzato per il suo quartiere l'Albergheria "I giochi dei bambini" oltre alle tradizioni storiche-culturale. Segretario Regionale della U.I.F. (Unione Italiana Fotoamatori) per oltre trent'anni, e giurato nei vari concorsi nazionali di fotografia, faceva della sua esistenza la semplicità unica rivolta per gli altri, sempre disponibile per tutti e per chiunque gli chiedeva un parere, un favore e altro. Una figura che era un pilatro di riferimento per la famiglia e l'associazione fotografica che era la sua seconda famiglia. Diceva sempre che aveva due grandi amori, la moglie e la fotografia. Parlando con lui e immaginando il suo funerale, diceva sempre che voleva delle modelle al seguito e tutti gli amici in corteo con le macchine fotografiche al collo, e lunedì saremo tutti li come volevi tu. Grazie Nino per questi tuoi insegnamenti di vita e di amicizia, non ti scorderemo mai e ad ogni scatto che faremo ricorderemo sempre le tue parole e penseremo a te, che da lassù ci guiderai ancora a fotografare e chissà se anche lassù avranno bisogno di te, grazie maestro, grazie amico, ciao Nino.
Una delle tante mostre |
L'ultima da segretario reionale della U.I.F. |
Con l'inseparabile moglie M.Pia Coniglio |
In una della tante conferenze |
lunedì 7 febbraio 2022
Sabrina
Alcuni scatti del mio amico fotografo Vincenzo Smriglio, con la modella Sabrina per un ritorno alla normalità che tutti noi auspichiamo, per rivivere giornate spensierate come questa.
Cliccare sulle immagini per ingrandirle