Giancarlo e Katia Sposi

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lunedì 10 novembre 2008

Il Carnevale.

Probabilmente dal latino "Carnem levare" "togliere la carne", periodo che decorre dal giorno successivo all'Epifania al giorno successivo delle ceneri.
Si può riallacciare alle feste rituali con le quali tutti i popoli celebrarono dopo l'inizio del nuovo anno, il risveglio della natura, in cui impulsi trovano espressione in manifestazioni per lo più a carattere orgiastico o di estrema licenza. Le antiche tradizioni, non scomparse malgrado ne manchino citazioni, pur perdendo il carattere licenzioso, ripresero vigore nel medioevo, nella rinnovata vita comunale e presso le grandi corti principesche italiane, raggiungendo il massimo splendore con feste, mascherate, canti, carri, rappresentazioni, e tripudi a Venezia, nella Firenze Medicia a Roma, Torino, Ivrea. I più famosi e antichi sono: il carnevale di Venezia, Nizza, Ivrea, Viareggio, ma ultimamente rivalutato in ogni città della penisola. Oggetto del "Reportage" il carnevale di Venezia che ha origini antichissime. Si dice che nel 1094 il Doge Vitale Folliero lo nominò per la prima volta in un documento ufficiale, in realtà questa festa affonda le sue radici in più tradizioni, da quella detta Saturnalia a quella dei culti Dionisiaci che contrassegnavano il passaggio dall'inverno alla primavera e che contemplavano l'uso di maschere e di rappresentazioni simboliche. Il Senato della Repubblica Serenissima ufficializzò l'esistenza del carnevale nel 1926. I festeggiamenti duravano sei settimane. Mascherarsi con la Bauta era tradizioni per i veneziani. Esso era il travestimento per eccellenza, la maschera era composta dal tabarro, un ampio mantello nero a ruota, da un tricorno nero sul capo e da una maschera bianca sul volto. La bauta era "la maschera che ogni disuguaglianza agguaglia". Usata sia dagli uomini che dalle donne, permetteva la massima libertà e soprattutto garantiva l'anonimato. Lungo le calli, per i canali, invasi da maschere il saluto era "buongiorno siora mschera" . Nel 1748 Carlo Goldoni inserì nelle sue rappresentazioni anche attori mascherati con baute. Dalla metà del '400 alla fine del '500, l'organizzazione delle feste carnevalesche venne affidata alle Compagnie della Calza, i giorni erano allora come oggi, il Giovedì e il Martedì Grasso. Alla fine del '700, in seguito alla caduta della Repubblica di Venezia, il carnevale ufficiale piano piano scompare, per poi ricomparire solo ai in tempi recenti per riportarlo agli antichi fasti a partire dagli anni '80 in forme folkloristiche e turistiche con sfilate di carri allegorici, raffiguranti in modo ironico personaggi, politici, e luoghi.

1 commento:

angelo battaglia ha detto...

Lo scritto illustra il carnevale in generale con cenni storici sulle origini ed indica le principali città dove il fenomeno è più sentito.

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