L'Alluvione di Palermo del 1931 è l'ultima grande alluvione testimoniata che ha colpito la città di Palermo.
Avvenimenti precedenti
A Palermo sono testimoniate cinque diverse alluvioni tra il XIX ed il XX secolo. Infatti si ricordano le alluvioni del 1557, 1666, 1689, 1769, 1772, 1778, 1851, 1862, 1907, 1925 ed infine al culmine l'alluvione del 1931. Da quel momento in poi non si sono riscontrati ulteriori cataclismi di questa portata.
L'alluvione
Tra il 20 e il 24 febbraio si riversarono sulla città 618 mm di pioggia, di cui 395 in 50 ore di pioggia ininterrotta tra il 21 e il 23 febbraio. La conformazione di Palermo, una conca posta alla base di alte montagne, facilitò l'aumento del livello dell'acqua, che variava nei diversi punti della città tra i 2 m di via Roma, fino ai 6 m di piazza Sant'Onofrio: infatti la Conca d'oro non è omogenea ma caratterizzata in più punti da grosse depressioni. Altro particolare che influì fu la presenza, sopra e sotto il livello cittadino, di quattro flussi d'acqua principali: il Canale Passo di Rigano, il Papireto, il Kemonia ed il fiume Oreto; alcuni di questi canali erano deviati artificialmente sotto l livello stradale. Oltre al grosso volume d'acqua la città fu colpita da un fortissimo vento di tramontana che distrusse diversi muri.
I danni
L'alluvione causò la morte di 10 persone e ne ferì altre 21. Andarono distrutte diverse abitazioni e strade, molti edifici storici subirono gravi danni, e la linea ferroviaria fu divelta. Ingenti furono anche i danni nelle campagne, dove le abitazioni rurali furono spazzate via. Inoltre la gru utilizzata per la costruzione del Palazzo delle Poste venne divelta dal forte vento crollando su un edificio adiacente.
I soccorsi
A causa dell'alto livello dell'acqua i soccorsi tardarono ad arrivare; si organizzarono barche e ponti provvisori per trasportare in salvo le persone che si erano rifugiate nei piani più alti delle abitazioni. Il vento rendeva anche difficile la costruzione di ponti galleggianti.
A Palermo sono testimoniate cinque diverse alluvioni tra il XIX ed il XX secolo. Infatti si ricordano le alluvioni del 1557, 1666, 1689, 1769, 1772, 1778, 1851, 1862, 1907, 1925 ed infine al culmine l'alluvione del 1931. Da quel momento in poi non si sono riscontrati ulteriori cataclismi di questa portata.
L'alluvione
Tra il 20 e il 24 febbraio si riversarono sulla città 618 mm di pioggia, di cui 395 in 50 ore di pioggia ininterrotta tra il 21 e il 23 febbraio. La conformazione di Palermo, una conca posta alla base di alte montagne, facilitò l'aumento del livello dell'acqua, che variava nei diversi punti della città tra i 2 m di via Roma, fino ai 6 m di piazza Sant'Onofrio: infatti la Conca d'oro non è omogenea ma caratterizzata in più punti da grosse depressioni. Altro particolare che influì fu la presenza, sopra e sotto il livello cittadino, di quattro flussi d'acqua principali: il Canale Passo di Rigano, il Papireto, il Kemonia ed il fiume Oreto; alcuni di questi canali erano deviati artificialmente sotto l livello stradale. Oltre al grosso volume d'acqua la città fu colpita da un fortissimo vento di tramontana che distrusse diversi muri.
I danni
L'alluvione causò la morte di 10 persone e ne ferì altre 21. Andarono distrutte diverse abitazioni e strade, molti edifici storici subirono gravi danni, e la linea ferroviaria fu divelta. Ingenti furono anche i danni nelle campagne, dove le abitazioni rurali furono spazzate via. Inoltre la gru utilizzata per la costruzione del Palazzo delle Poste venne divelta dal forte vento crollando su un edificio adiacente.
I soccorsi
A causa dell'alto livello dell'acqua i soccorsi tardarono ad arrivare; si organizzarono barche e ponti provvisori per trasportare in salvo le persone che si erano rifugiate nei piani più alti delle abitazioni. Il vento rendeva anche difficile la costruzione di ponti galleggianti.
Lo stesso tratto di via Roma, di cui alla foto precedente. Qui successivamente l'acqua raggiunse l'altezza di 2 metri
Allagamento della via Venezia, lateralmente al Teatro Biondo
L'emblematica immagine delle acque in via Venezia che hanno già raggiunto il livello del primo piano
La discesa dei Maccheronai. Veduta del lato destro della strada scendendo da Piazza S. Domenico a Piazza Caracciolo
Albero del Parco D'Orleans abbattuto dal vento, all'inizio dell'attuale Corso Re Ruggero. Sulla destra il trincerone ferroviario, oggi coperto; sullo sfondo il Corso Tukòry
Veduta ravvicinata del trincerone di cui alla foto precedente. La sede stradale, in prossimità di Corso Tukòry, appare interrotta.
L'antico Ponte dell'Ammiraglio sotto le cui arcate, il fiume Oreto era stato deviato nella prima metà dell'ottocento, riprese a scorrere
La gru impiantata ne cantiere per la costruzione del nuovo Palazzo delle Poste, abbattuta dal vento, dannegiò l'ultima elevazione dell'edificio antistante
Altra immagine della gru di cui alla foto precedente
Raccolta fotografica predisposta in occasione della conferenza-dibattito sul tema " Palermo tra due alluvioni", organizzata in data 23 Febbraio 1987.
Le fotografie riprodotte fanno parte della collezione di Rosario La Duca.
Le fotografie riprodotte fanno parte della collezione di Rosario La Duca.
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