La leggenda e la storia del simulacro del SS. Crocifisso sono molto diverse. La leggenda racconta che intorno al 1540, nel Mediterraneo navigavano due navi: una con a bordo cristiani delle vicinanze di Palermo, e propriamente di Monreale, di Boccadifalco e di Altarello di Baida, l'altra era una nave turca. Si racconta che i turchi avessero con loro un Crocifisso che trattavano in modo molto irriverente. I marinai palermitani scandalizzati per gli atti contro la venerata immagine, chiesero ed ottennero di potere riscattare il simulacro del SS. Crocifisso in cambio di una forte somma di denaro. Ritornati al porto di Palermo sorse tra loro questione a chi il "Crocifisso" dovesse appartenere e per stabilire chi dovesse avere il simulacro, quegli uomini decisero di metterlo sopra un carro trainato da buoi: dove si sarebbe fermato il carro, sarebbe sorta una chiesa che avrebbe custodito il "Crocifisso". I buoi si fermarono varie volte e in vari luoghi ma, percossi, continuarono il loro viaggio, poi si fermarono proprio dove ora sorge la chiesa della "Collegiata" e, nonostante le bastonate non vollero più muoversi.
L'attuale processione si snoda lungo un percorso che per la maggior parte é quello indicato dall'Arcivescovo Venero nel 1626. Parte dalla Collegiata. Passa per via A. Veneziano fino al "canale" per corso P. Novelli fino all"'abbiviratura", poi riscende dalla stessa via fino a via Garibaldi, detta "a scinnuta du Signuri" (la discesa del Signore), per via Venero, Corso P. Novelli, detto "varanni" (via grande), per via Roma fino a Piazza Vittorio Emanuele II, fa un giro completo della stessa piazza, prosegue per via B. D'Acquisto per risalire da Via Palermo ed infine per via Umberto I° fino alla Collegiata. La processione parte alle ore 18.00 del 3 maggio e rientra alle ore 2.00 circa del giorno successivo. Durante la stessa, sono spettacolari le manifestazioni del bacio dei bambini, effettuato durante alcune fermate, e lo sfiorare con i fazzoletti e con i fiori il simulacro del SS. Crocifisso; una folla annualmente lo accompagna (circa 25.000 persone); fedeli, giunti da ogni parte dell'isola, sin dalle prime luci dell'alba fanno "il viaggio" con grossi ceri alla cui sommità hanno fissato un cono di cartoncino, detto "u coppu". Momento di grande attrazione, misto di fede e folclore, é l'arrivo allo spasimo: dopo la difficile "scinnuta" (discesa), il Crocifisso, posto al centro della Piazza col volto proteso verso la Conca d'Oro, estende la sua benedizione al territorio sottostante, un tempo rigoglioso di campagne e di vita per numerose famiglie. I giochi pirotecnici nella piazza completano un momento di grande festa esultanza verso la venerata immagine.
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