L’immenso patrimonio culturale degli antichi mestieri e delle tradizioni siciliane, rivive ogni anno grazie al Presepe Vivente e alle attività dell’Associazione Museo Vivente di Custonaci. Tra gli antichi mestieri rievocati vi sono:
U CURDARU, (il cordaio) U ZABBARINARU (lavorazione dell’agave) I MANNARI (lavorazione del latte) U STRINCITURI (per la macina delle olive) U FIRLIZZARU (chi costruisce sgabelli) U SELLARU (il conciatore di selle) U PUPARO U PIGNATARO
Gli “attori” sono per lo più uomini e donne di Custonaci o di paesi vicini. Essi non interpretano ruoli ma vivono realmente situazioni di cui sono o sono stati protagonisti sino a un passato recentissimo. Gli artigiani, inoltre, ripropongono in un contesto fuori dall'ordinario il mestiere che esercitano a Custonaci o in luoghi poco distanti: Buseto Palizzolo, Castelvetrano, Trapani, Valderice. Artigiani veri dunque come vere sono le operazioni che compiono, reali sono i gesti che articolano, finalizzati a uno scopo.
Il Presepe di Custonaci si pone come una sorta di operazione “museografica”, nel senso dei sapere e della sua comunicazione, la cui validità è certamente apprezzabile. Una operazione di questo genere comporta, infatti, la conoscenza dei proprio territorio e delle attività produttive a esso connesse e il recupero di tutta una serie di competenze organiche a un tessuto economico e sociale ormai da decenni in via di rapida trasformazione. in altri termini, anche se per un lasso di tempo circoscritto - ma bisognerebbe analizzare eventuali effetti a distanza – il Presepe Vivente di Custonaci, per il modo in cui è stato pensato e organizzato, conferisce identità a una intera comunità sia sui versante della cultura materiale sia su quello della cultura intellettuale con il recupero dei patrimonio di conoscenze e di abilità manuali connesso ai singoli mestieri.
Mestieri che si fanno e che si rappresentano nel loro farsi, costituiscono una occasione rara per la conoscenza. Gli oggetti e le tecniche a essi connesse dicono per mano di coloro che li sanno adoperare e attraverso i prodotti che servono a confezionare. In questo senso si tratta di una operazione museografica, di una museografia sempre auspicata e con difficoltà realizzata laddove essa, avendo a che fare con reperti della cultura materiale, si pone il problema di convertire il loro statuto, il posto e le relazioni che essi hanno con il mondo sociale.
A Custonaci, in sostanza, una comunità si fa memoria non tanto per celebrare il proprio passato quanto per fondarsi e rifondarsi in un oggi di cui appaiono incerti i tempi dei domani.
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