Giancarlo e Katia Sposi

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lunedì 4 luglio 2011

Reportage Sicilia Caccamo ( Prov. di Pa )

Il Castello


Ai piedi del monte Eurako o San Calogero, Caccamo sorge maestosa su una collina a 520 metri sul livello del mare nel tratto inferiore della valle del fiume San Leonardo oggi Lago Rosamarina. Ricca di chiese, monumenti e di opere d’arte può degnamente essere considerata città d’arte e di cultura. La vastissima superficie del suo territorio che si estende per ben 18.780 ettari, fa sì che l’estensione la fa confinare con i Comuni di: Alia, Aliminusa, Baucina, Casteldaccia, Ciminna, Montemaggiore Belsito, Roccapalumba, Sciara, Sclafani Bagni, Termini Imerese, Trabia, Ventimiglia di Sicilia e Vicari.
Diversi autorevoli studiosi hanno indagato e dibattuto sulle sue origini, senza però riuscire a dare una risposta certa e definitiva. Per di più grandi difficoltà ha presentato e tutt’ora rappresenta l’interpretazione dell’etimo toponomastico diventato per gli studiosi un vero rompicapo.
Alcune interpretazioni vorrebbero il termine Caccamo derivante dal punico-cartaginese "Caccabe"; (testa di cavallo, presente nello stemma), dal greco "Kakkabe"; (pernice) o "Kakabe"; (calderone), dal latino "Cacabus"; (pentolone), dall'arabo "Kùkum"; (vaso, marmitta), dal siciliano “Caccamu” (albero di loto).
Più la leggenda che la storia vuole che la città sia stata fondata intorno al IV – V secolo a.c. ad opera dei Cartaginesi, questi ultimi a seguito della sconfitta subita nel 480 a.c. a Himera, quando un gruppo di essi, scampati al disastro si rifugiarono verso l’interno fondando una città a cui diedero il nome di Caccabe. Lo storico Agostino Inveges chiama la città la “Cartagine di Sicilia"; e fonda la propria convinzione sulla opinione di Stefano Bizantino, storico greco vissuto nel V secolo d.c., secondo cui in Sicilia esistette un’antica città chiamata Cartagine.


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